L’ALLENAMENTO FUNZIONALE NELLA PALLACANESTRO MODERNA
La premessa necessaria per capire la relazione ormai importantissima tra il gioco della pallacanestro e l’allenamento funzionale passa attraverso la definizione di entrambe le parti.
Dobbiamo quindi chiederci cosa sia la “PALLACANESTRO” e come si sviluppi in termini di prestazione. Il BASKET è un gioco INTERMITTENTE fatto di accelerazioni e decelerazioni, la cui densità (rapporto) è di 1 a 1, costituite a loro volta da appoggi prevalentemente monopodalici (1 solo piede) , da grande rapidità di piedi e mani in regime di baricentro basso, caratterizzate da instabilità continua indotta dai contatti fisici con gli avversari che di conseguenza generano numerose situazioni di torsione. I ruoli dei giocatori e le loro caratteristiche morfologiche inoltre determinano una diversa distribuzione dei compiti sia tecnico-tattici che fisico-atletici.
Cos’è l’allenamento funzionale? E’ una metodologia che allena il movimento e non il muscolo, che migliora la stabilità ed il controllo, che migliora l’economia (dispendio di energia) del gesto, che ottimizza l’uso della forza (intesa come qualità condizionale) e che serve infine a prevenire gli infortuni. Inoltre l’allenamento funzionale non esclude le altre metodologie ma le completa e le rinforza.
Ecco perché oggi come oggi è imprescindibile pensare di allenare un giocatore od una giocatrice di pallacanestro senza preparare la loro prestazione attraverso esercizi poliarticolari, poliassiali, prevalentemente in stazione eretta ma non solo, con uso di carichi liberi ed utilizzando in maggioranza esesrcizi monopodalici o affondi e catene cinetiche crociate(torsioni) al fine di sensibilizzare la propriocettività, la coordinazione intermuscolare e l’ampiezza ottimale dei movimenti.
Numerosi sono gli strumenti da utilizzare. Elastici, ufo, palle zavorrate o mediche, manubri, trx etc.
MASSIMO PETTENUZZO
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